foto e testo di Cristina Favento
Da distretto industriale dedicato al tessile a capitale enogastronomica. Questo fine settimana Schio, in provincia di Vicenza, ospiterà una manifestazione dedicata ai cibi di eccellenza prodotti in Italia. Si chiama “Slurp” l’evento, in corso sabato e domenica, che riempirà di profumi speziati e sapori intensi l’ex lanificio Conte, tra i più interessanti esempi di archeologia industriale nazionale.
La fisionomia di questo territorio, che si trova nella pianura dell’Alto Vicentino, allo sbocco della Val Leogra, testiomonia i radicali cambiamenti legati alla sua storia industriale e racconta molto dell’emblematica vicenda produttiva e sociale dell’imprenditore Alessandro Rossi. Su richiesta, il comune organizza delle interessanti visite guidate che, partendo da Schio, si trasformano in un più ampio viaggio nella storia economica e urbanistica del nostro Paese.
L’area interessata è piuttosto estesa: comprende diversi stabilimenti, l’ex villaggio operaio, un asilo e ampie aree verdi. Tra queste, proprio di fronte al Lanificio Rossi, si trova il giardino botanico Jacquard, che racconta di antichi splendori ormai dimenticati. Originariamente destinato alle ultime fasi di lavorazione della lana, venne radicalmente trasformato in giardino romantico dall’architetto vicentino Antonio Caregaro Negrin e a tutt’oggi ospita una notevole varietà di piante. Purtroppo il bel teatro, le cui facciate sono arricchite da medaglioni raffiguranti illustri personaggi scledensi, e il ninfeo retrostante, popolato da figure mitologiche e caratterizzato da un sistema di grotte, brevi camminamenti e balconi belvedere, si possono vedere soltanto dall’esterno.
Così come la maestosa Fabbrica Alta, progettata nel 1861 dall’architetto belga Auguste Vivroux e dismessa nel 1967, ancora in cerca dell’idea giusta (e soprattutto degli investimenti) che le permetta di essere messa in sicurezza e di trovare una nuova utilità. Questi luoghi, emblematici per quella che è stata la rivoluzione industriale italiana, hanno oggi un fascino post moderno e decadente (apprezzato anche da un’azienda come la Diesel, che li avrebbe voluti come ambientazione per un’importante sfilata, irrealizzabile proprio per questioni di sicurezza).
Alcuni edifici dell’enorme complesso produttivo sono stati però rimodernati e fungono oggi da spazi polifunzionali, come appunto il lumioso e ampio padiglione Shed, dove avrà luogo “Slurp”. La manifestazione, a ingresso gratuito, raccoglierà un centinaio di espositori. Sono previsti convegni di cucina creativa, degustazioni tenute da chef e blogger, lezioni sulla birra “fai da te” ed esibizioni di cake design. Le iniziative sono dedicate sia agli addetti ai lavori, sia ai semplici appassionati, che potranno degustare e acquistare direttamente i prodotti: dal caviale allo zafferano, dall’aceto di ciliegia a un’ampia rassegna dei migliori aceti balsamici, fino alla locale sopressa della Val Leogra.
L’inziativa nasce proprio per celebrare la tradizione e la passione culinaria del territorio vicentino, che ha saputo trasformare una cucina povera in piatti prelibati di fama internazionale (uno su tutti: il baccalà alla vicentina con la polenta) e ha dato i natali ad alcuni dei più noti cuochi italiani, da Carlo Cracco, a Nadia Santini, a Nicola Portinari. Se volete dedicarvi alle gioie della buona tavola, infine, consiglio anche una tappa “Al Molin Vecio”, ristorante in un angolino fiabesco di Caldogno, poco distante dalla bella Villa palladiana.
In dettaglio:
Slurp si terrà allo spazio Shed del Lanificio Conte, i giorni 29 e 30 marzo, dalle ore 10 alle 19. È una manifestazione che nasce “dal basso”, promossa da Magnabook.it, un social network che riunisce centinaia di appassionati del mondo del cibo e dell’enogastronomia.
Domenica 30 marzo il Comune di Schio organizza una visita guidata gratuita, alle ore 16, al patrimonio cittadino legato all’archeologia industriale (occorre prenotare all’ufficio IAT, tel: 0445 691392).
Nel vicentino, meritano una tappa anche Marostica, famosa per la sua enorme scacchiera, e il Castello di Thiene, splendidamente conservato anche negli interni. Gli appassionati di design potrebbero sorprendersi visitando invece la Fondazione Bisazza, che espone opere monumentali in mosaico.